Sul Monte Rosa, a 4556 metri: CRI Vigevano accompagna alcuni trapiantati

Protagonista di questa bellissima impresa sarà un gruppo di persone fragili, che mai avrebbero pensato di poter tentare di realizzare un sogno di tale portata.

E invece..

CRI Vigevano trapiantati Monte Rosa

Sei persone fragili, alcuni trapiantati di polmoni, altri con fibrosi cistica (una malattia degenerativa tutt’ora incurabile), oppure con entrambe le situazioni, altri ancora trapiantati di reni, hanno raccolto la sfida e stanno lottando per il loro sogno, sottoponendosi ad un programma di allenamento serrato e a controlli sanitari costanti, fino all’ok definitivo di medici e preparatori.

Saranno accompagnati da una grande squadra, composta da guide alpine qualificate, infermieri, medici e soccorritori che, con grande spirito di solidarietà, garantiranno lo svolgimento “in sicurezza” della salita.

CRI Vigevano trapiantati Monte Rosa

Perchè questa spedizione?

Lo scorso 23 agosto Valeria Lusztig, trapiantata di polmoni dal 2017 e affetta da fibrosi cistica, è salita al Balmenhorn o Cristo delle Vette, a 4167 metri, per raccogliere fondi a favore della Fondazione per la lotta contro la Fibrosi cistica. È stata creata un’iniziativa di crowfunding lanciata su Facebook attraverso la pagina “Guardami Adesso”. Questo progetto organizza “spedizioni di riscatto personale” a scopo benefico, organizzando cammini e scalate da parte di persone, in particolare donne, con storie sanitarie difficili alle spalle. Alcuni amici trapiantati hanno iniziato a pensare di poter alzare lo sguardo, osare e sognare, perseguendo un obiettivo, fino allo scorso anno, considerato impossibile.

Quest’anno farà parte del gruppo anche  Samantha Ciurluini, trapiantata bipolmonare da 5 anni e atleta della nazionale di pallavolo trapiantati e dializzati. Samantha è già salita in vetta al Kilimangiaro ed è stata l’ unica trapiantata polmonare, oltre a Marco Menegus e Valeria, a essere salita oltre i 4 mila metri.

A concepire questa idea e ad accompagnarlo è stato Luca Colli, carabiniere in congedo, soccorritore CRI  ma soprattutto alpinista estremo che ha già conquistato in velocità e senza ossigeno sei delle 7 summits (ultima, nel 2019, L’Everest ), circuito alpinistico che comprende le vette più alte di tutti i continenti. Quest’anno si occupa dell’organizzazione logistica e farà parte della cordata soccorritori di Croce Rossa che seguirà questo grandioso progetto.

CRI Vigevano trapiantati Monte Rosa

Come avverrà la salita?

Tecnicamente la salita avverrà in questo modo: il 17 Luglio i nostri volontari si ritroveranno con gli atelti ad Alagna Valsesia, prenderanno gli impianti di risalita e raggiungeremo Punta Indren sul Monte Rosa a quota 3260. Da lì comincerà la vera avventura : in progressione su ghiacciaio, a piedi, raggiungeranno il rifugio Gnifetti a quota 3647 e lì trascorreranno la giornata eseguendo test di controllo medici. I medici ed i Soccorritori saranno sempre con loro.Nella notte, tra mezzanotte e l’una, inizierà la loro salita verso il blu: tutta su ghiacciaio. Il loro 8000. Prima un falsopiano e poi tre salti verticali che li porteranno a quota 4000. Da lì uno sforzo per arrivare al Colle del Lys, a 4300, di fronte a tutte le vette del Rosa e al Cervino. Da lì inizieranno ad entrare nel “buco”: un avvallamento in falsopiano che permetterà loro di recuperare un po’ di forze, ma che farà perdere un po’ di quota fino al Colle Sesia a quota 4250.

Da qui la battaglia finale: 300 metri di dislivello che non molla mai, oltre i 4000, dove l’aria si fa sottile e si è prossimi al blu. A quota 4500, quando saranno così vicini al rifugio che quasi gli sembrerà di toccarlo, dovranno superare l’ultimo ostacolo: 54 metri ripidi, su un traverso ghiacciato spazzato dal vento.

L’ultimo sforzo per affacciarsi al balcone più alto d’Europa.

CRI Vigevano trapiantati Monte Rosa

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Autore dell'articolo: Sviluppo