Come si sceglie la marmellata?

La marmellata o la confettura sono un ottimo e pratico alimento che può essere inserito quotidianamente nella nostra alimentazione a patto che si scelga un prodotto di qualità, ricco di frutta e povero di zuccheri aggiunti (la frutta è infatti già naturalmente dolce).

Ma nella moltitudine di prodotti che possiamo trovare al supermercato, come si sceglie la marmellata?

Intanto vediamo di cosa stiamo parlando..

  • Per marmellata si intende il prodotto ottenuto dalla mescolanza di acqua, zuccheri e polpa e/o purea e/o succo e/o estratti acquosi e/o di scorze di agrumi (arancia, limone, mandarino, pompelmo, cedro e bergamotto), solo agrumi, in quantità non inferiore al 20%.
  • Mentre i prodotti a base di tutti gli altri tipi di frutta che non siano agrumi, a seconda del tipo di lavorazione e della percentuale di frutta utilizzata su 100 grammi di prodotto finito, si distinguono in:

confettura: mescolanza gelificata di zuccheri e di polpa e/o purea di una sola specie oppure di due o più specie di frutta, nella misura non inferiore al 35%;

confettura extra: mescolanza gelificata di zuccheri e di polpa di frutta, con una percentuale non inferiore al 45%;

gelatina: mescolanza gelificata di zuccheri e di succo e/o estratti acquosi di frutta, in quantità non inferiore al 35%;

gelatina extra: mescolanza gelificata di zuccheri e di succo e/o estratti acquosi di frutta, in quantità non inferiore al 45%.

La cosa importante che dobbiamo fare per scegliere la nostra marmellata è prestare attenzione all’etichetta, per decifrare eventuali messaggi ingannevoli, come la dicitura “senza zucchero” che nel pratico significa che non contiene saccarosio (il comune zucchero da tavola) ma che non esclude l’aggiunta di glucosio, fruttosio, succo d’uva, succo di mela o dolcificanti artificiali come l’aspartame che rende la marmellata molto più dolce e meno calorica, ma che, come praticamente tutti gli zuccheri artificiali a zero calorie non fa altro che cercare di ingannare il nostro cervello, non portando a benefici a lungo termine.

 

Nell’etichetta una cosa importante è leggere la lista degli ingredienti:

– Più corta è, meglio è

– Il primo ingrediente DEVE essere la frutta, assicurandoci così di non acquistare zucchero con l’aggiunta di frutta, ma il contrario. Se al primo posto c’è lo zucchero, il succo di mela o il succo d’uva allora significa che quel prodotto è principalmente composto da zucchero, piuttosto che frutta!

– La frutta deve essere ALMENO al 70%, se la percentuale è maggiore meglio ancora, questo ci garantirà un prodotto con poco zucchero aggiunto.

Se non dovesse esserci lo zucchero ancora meglio ma occhio, perché le confetture veramente senza zucchero in commercio sono pochissime!

– Non sono necessari conservanti particolari se non, al limite, il succo di limone (lo possiamo trovare con la dicitura di acido ascorbico o E300)

– Può essere presente la pectina o l’agar-agar, entrambi agiscono come addensante per rendere meno liquida la vostra marmellata/confettura

 

Oltre ad affidarci a prodotti industriali, può essere utile recarsi dai piccoli produttori locali, questo innanzitutto garantisce l’acquisto di prodotti di stagione e quindi di qualità maggiore (più ricchi di vitamine e minerali) e inoltre ci permette di sostenere il nostro territorio. Recarsi poi direttamente dal produttore ci permette di fargli delle domande dirette, come la quantità di frutta usata e soprattutto di zucchero, come è stata lavorata la frutta e via dicendo.

 

Nel pratico, poi, com’è meglio inserirela marmellata?

Essendo ricca di zuccheri è preferibile che sia presente a colazione, all’interno di un pasto completo, dove sono necessari carboidrati complessi come un paio di fette di pane integrale, di segale o multicereali, proteine (latte, yogurt o ricotta sono degli esempi) e grassi buoni come frutta secca o cioccolato (davvero) fondente.

Ovviamente è sottinteso che dii marmellata è sufficiente un velo per ogni fetta di pane, senza abusarne!

Alessandra Esposito mamma di Vera e Iago. 
Laureata in Scienze Biologiche ha conseguito 2 Master, uno in Nutrizione Umana & Alimentazione, l’altro in Nutrizione Culinaria.
Lavora come Biologa Nutrizionista da (quasi) 10 anni, basando l’approccio sull’educazione alimentare, la Dieta Mediterranea e un rapporto sano col cibo.
Riceve su appuntamento negli studi di Vigevano (PV) e Milano, organizza corsi e consulenze online e collabora con il centro Melograno di Abbiategrasso (Mi)

 

 

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Autore dell'articolo: Marco Cerri