Covid-19: Il disagio giovanile “post-emergenza”

Sabato 8 maggio si è tenuto presso il Polo Ugart l’incontro organizzato da Urban Gravity in collaborazione con la Croce Rossa Italiana sul tema del disagio giovanile post- covid.

Come evidenziato nel corso dell’incontro, tenuto dallo psicologo responsabile dello sportello di ascolto attivo dal 2018 presso la sede del Comitato di Vigevano, bambini e adolescenti a un anno di distanza dall’inizio della pandemia risultano emotivamente i più colpiti dagli effetti negativi del brutto periodo storico che stiamo vivendo.
Ciò che appare, non solo come riferito dai genitori dei ragazzi ma anche dai risultati raccolti dello sportello di ascolto stesso nel corso degli ultimi mesi, è la difficoltà nel riappropriarsi della routine quotidiana ed abbandonare la zona di comfort domestica.

In particolare: ansia da separazione ovvero la difficoltà nell’allontanarsi da casa o dai genitori, sintomi di panico, irritabilità e sbalzi d’umore, disturbi del sonno, perdita di progettualità, dispersione scolastica e soprattutto un utilizzo improprio dei mezzi tecnologici che in alcuni casi si sono trasformati in una vera e propria dipendenza comportamentale.


Dopo questo primo incontro, il progetto prevede quindi di estendere lo sportello di ascolto anche presso il Polo Ugart. Inoltre, sono previsti degli incontri di gruppo, rivolti sia ai genitori che ai ragazzi, per creare uno spazio comune ove esprimere ed elaborare i vissuti emotivi riguardo la pandemia, creare una rete di supporto per uscire dall’isolamento e ridurre l’overdose tecnologica, lavorare sul disagio identificato tramite l’insegnamento di strategie di coping e di gestione di ansia e stress, ritrovare insieme perlomeno in parte un proprio equilibrio.

 


Il dott. Pasero si presenta

dott Roberto Pasero

Sono il Dott. Roberto Pasero, Psicologo e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale, laureato con un percorso di studi quinquennale (vecchio ordinamento) all’Università degli studi di Pavia con una tesi riguardante la sindrome di Burnout nei volontari del soccorso.
Mi sono in seguito specializzato presso l’Istituto Watson di Torino con un percorso quadriennale teorico-pratico che mi ha permesso di conseguire il titolo di psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale. Sono attualmente iscritto all’Ordine degli psicologi della Lombardia con numero 03/9396. Ho lavorato presso importanti enti sanitari accreditati come l’Istituto Mondino di Pavia, l’Ospedale Maggiore di Novara e l’ASL 11 di Vercelli. Attualmente svolgo attività privata presso il mio studio in Vigevano.

L’orientamento cognitivo-comportamentale è un approccio terapeutico che permette di aiutarci a capire come il nostro modo di pensare e di agire influisca sui sentimenti e sui nostri pensieri. Compito dunque del terapeuta è quello di aiutare il paziente a modificare il suo modo di pensare (cognitivo) e il suo modo di agire (comportamento). Non ci si concentra solo sulle cause che scatenarono il disagio, ma ci si sofferma sulle modalità utili a migliorare il benessere dell’individuo nel presente. Il tipo di trattamento che offro è a durata breve e si focalizza principalmente sulla diminuzione dei sintomi limitanti la quotidianità dell’individuo al fine di ridurre la sintomatologia e migliorare la qualità di vita.

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Autore dell'articolo: Sviluppo